In vista delle elezioni per il Parlamento Europeo dell’8 e 9 giugno 2024 Webboh Lab ha realizzato un’indagine per raccogliere le opinioni, gli atteggiamenti, le aspettative e le percezioni dei giovani italiani rispetto all’Unione Europea, al suo futuro e ai suoi programmi politici.
La survey ha riscontrato un grande interesse e coinvolgimento tra i ragazzi: in sole 24 ore hanno risposto oltre 20.000 giovani.
I risultati raccolti rivelano una varietà di prospettive e valori distinti, associati all’identità culturale a alla governance futura dell’Europa.
Nel complesso emerge un quadro molto chiaro sulle azioni importanti richieste all’Europa da parte dei giovani: assicurare uguaglianza di diritti e opportunità per tutti i cittadini, facilitare viaggi, studio, lavoro in qualsiasi Paese, ridurre l’inquinamento e promuovere energie rinnovabili.
Questi risultati lasciano intravedere il desiderio delle nuove generazioni di una comunità accogliente, pacifica, con una particolare attenzione all’ambiente.
I giovani mostrano un’idea molto precisa anche in merito alle priorità di destinazione delle risorse economiche, da destinare maggiormente agli ambiti riguardanti la salute, l’istruzione, la formazione e la tutela ambientale.
La lettura psicografica adottata nell’indagine ha evidenziato l’esistenza di 6 diversi cluster di giovani europei:
● Inclusivi Sostenibili (33,6%)
sono giovani che valorizzano l‘inclusione, l‘uguaglianza e la sostenibilità ambientale. Supportano politiche di accoglienza e integrazione e misure per limitare la disinformazione e promuovere l’uso delle energie rinnovabili. Tuttavia, mostrano disinteresse verso la connettività universale, i programmi di scambio internazionale e altre forme di partecipazione civica obbligatorie.
● Progresso-Tech (21,5%)
valorizzano l‘innovazione, la tecnologia e la connettività. Sono favorevoli all’accesso universale a internet, la mobilità internazionale e la sicurezza attraverso la tecnologia. Credono nell’importanza dell’istruzione e dell’uguaglianza, ma mostrano resistenza verso politiche di accoglienza e integrazione, e altre forme di partecipazione civica obbligatorie
● Conservatori rigorosi (18%)
prediligono valori come la disciplina e l’unità, supportando misure come il servizio militare e civile obbligatorio e una maggiore centralizzazione. Contemporaneamente, mostrano un atteggiamento negativo verso politiche progressiste e di uguaglianza, e non prioritizzano l’istruzione, la sostenibilità ambientale né l’innovazione tecnologica.
● Progressisti Culturali (12%)
sostengono l’educazione, la cultura e l‘innovazione, oltre ai programmi di scambio, l’accoglienza, l‘integrazione delle minoranze e la protezione dell’identità culturale europea. Nel contempo, mostrano resistenza verso politiche di immigrazione rigorose, limitazioni della libertà di stampa e altre forme di partecipazione civica obbligatorie.
● Proattivi Inclusivi (8,5%)
simili ai Progressisti Culturali, valorizzano l’istruzione, la cultura, l‘innovazione e l‘uguaglianza, supportano politiche di immigrazione strutturate, programmi di scambio, l‘accoglienza e l’integrazione delle minoranze. Tuttavia, sono sfavorevoli a una minore autonomia territoriale e all’obbligo del servizio militare per i giovani.
● Tradizionalisti Culturali (6,4%)
sono giovani che danno importanza alla responsabilità civica, la protezione dell’identità culturale europea e la promozione della cultura. Sostengono l’istruzione di alto livello, la sostenibilità ambientale, e l’uguaglianza di diritti e opportunità. Contemporaneamente sono resistenti verso politiche di immigrazione rigorose, innovazione tecnologica e connettività universale.
In generale emerge allineamento sull’importanza dell’educazione, dell’inclusione, della sostenibilità, della cultura, mentre si osservano opinioni diverse su disciplina, tecnologia, immigrazione e controllo centrale.
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