All’instant survey sul bullismo hanno risposto, in 48 ore, oltre 9.000 giovani tra i 13 e i 20 anni, a testimonianza di quanto il tema sia rilevante per le nuove generazioni.
Oltre due terzi degli intervistati ha dichiarato di essersi sentito vittima di bullismo e che la scuola è il luogo dove si consumano maggiormente gli atti di prevaricazione.
La lettura psicografica adottata nelle indagini Webboh lab evidenzia l’esistenza di 4 cluster di bulli con profili specifici:
L’ombra (50,2%)
è guidato da insicurezze personali e problemi familiari e cerca accettazione attraverso comportamenti dannosi. È vittima di un ciclo di bullismo e mostra una mancanza di empatia, con difficoltà di comunicazione e di gestione del conflitto interiore, ha bisogno di supporto esterno per spezzare il ciclo distruttivo.
Il Tiranno Senza Cuore (20,9%)
agisce con deliberata malvagità e mancanza di empatia, non è motivato da insicurezze ma da un desiderio di dominio. È isolato emotivamente, con una tendenza a non cercare supporto, necessitando di interventi per sviluppare empatia e strategie costruttive di risoluzione dei conflitti.
La furia rabbiosa (15,4%)
è mosso da difficoltà economiche e rabbia, manifesta aggressività non per notorietà ma come espressione diretta della frustrazione. Mostra una tendenza a evitare il confronto e a isolarsi, richiedendo strategie per gestire la rabbia e migliorare le relazioni sociali.
Il Finto Fragile (13,5%)
agisce per compensare la sua vulnerabilità e mancanza di supporto familiare, spesso senza intenzione di ferire. È intrappolato in un ciclo di rabbia e frustrazione, con difficoltà nel gestire il conflitti e una tendenza a non comunicare i propri problemi, richiede supporto per sviluppare resilienza e affrontare le sfide.
Mentre “L’Ombra”e “Il Finto Fragile”riflettono profili di bulli le cui azioni sono radicate in insicurezze personali e influenze negative, con una certa sovrapposizione nelle loro motivazioni e comportamenti, “Furia Rabbiosa”e “Tiranno Senza Cuore”si distinguono per la loro unicità: il primo per la sua rabbia scaturita da difficoltà economiche e il secondo per la sua natura calcolatrice e mancanza di empatia, operando in un contesto di isolamento emotivo e potere abusivo.
Il fenomeno del bullismo secondo il 60% dei rispondenti non ha un’accentuazione di genere ma è un comportamento adottato in egual misura da ragazzi e ragazze e, per oltre il 75% la scuola è il luogo dove si verificano maggiormente gli atti di prevaricazione e sopruso; per il 68% il bullismo è un fenomeno che è sempre esistito e può colpire vittime di ogni età.
Scarica la Ricerca in PDF
Clicca qui o sull’immagine per effettuare il download