In occasione del prossimo IAB Forum, che si terrà a Milano il 29 e il 30 ottobre, Webboh Lab ha realizzato una survey per esplorare gli atteggiamenti, i comportamenti e le percezioni dei giovani rispetto all’Intelligenza artificiale.
L’indagine ha riscosso molto interesse tra i ragazzi, in pochissimi giorni sono state raccolte le opinioni di ben 12.000 ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, che si sono esposti rispetto al tema offrendoci il loro punto di vista.
Nello specifico l’indagine ha analizzato il modo in cui i giovani percepiscono l’A.I., quale consapevolezza hanno rispetto alle trasformazioni che potrà guidare, come la utilizzano nelle loro vite quotidiane.
I dati emersi evidenziano alcuni punti chiave interessanti:
Livello di Conoscenza e Consapevolezza: il 98% sa cos’è l’A.I.
- Il 64.1% dei ragazzi sa cos’è e come funziona l’A.I., il 34% la conosce ma non si definisce esperto.
- Il 65% è convinto che nel proprio smartphone ci sia l’intelligenza artificiale
Utilizzo:
- Il 62% afferma di aver usato Chat Gpt o simili per fare i compiti
- Il 46% utilizza l’A.I. per cercare curiosità o per hobby
- Il 44% afferma di usare l’A.I. per avere spiegazioni su argomenti difficili
- Chat Gpt resta l’app di A.I. più usata (83%) con al seguito Microsoft Copilot (38%) e Google Gemini (30%)
Percezioni, fiducia e preoccupazioni:
- I ragazzi si fidano a sufficienza delle decisioni prese dall’intelligenza artificiale
- Mostrano preoccupazioni sia in termini di affidabilità dello strumento che in termini di potenziale rischio per l’occupazione: non credono che l’intelligenza artificiale possa creare nuovi posti di lavoro in futuro e non sono particolarmente ottimisti sul contributo dell’A.I. nel rendere migliore la loro vita in futuro
In conclusione:
I dati raccolti mostrano come gli adolescenti italiani stiano sviluppando un rapporto sempre più stretto con l’intelligenza artificiale, ma non senza riserve.
Mentre alcuni di loro la vedono come una parte indispensabile della loro vita, altri sono ancora cauti, con il desiderio di saperne di più prima di fidarsi pienamente delle sue capacità.
La curiosità, la pragmaticità e la fiducia giocano ruoli centrali nelle differenti percezioni dei giovani sull’A.I.
I 4 Cluster sull’A.I.
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"Utilizzatori con riserve" (21%)
Sono ragazzi che utilizzano regolarmente l'A.I., ma con un certo scetticismo. Sebbene considerino l'A.I. una parte integrante della vita quotidiana, non credono che questa tecnologia possa effettivamente far risparmiare tempo o essere completamente affidabile in contesti come quello dell’uso dei social media. Vedono l'A.I. come una compagna ma non come una guida, in quanto non si fidano delle sue decisioni più complesse. -
"Pragmatici Curiosi" (22%)
Questo gruppo sfrutta l'A.I. per necessità pratiche, sono il perfetto esempio di chi sfrutta l'A.I. per aumentare la propria produttività. Hanno un forte desiderio di saperne di più. Vedono l’A.I. come uno strumento pratico da padroneggiare per migliorare le proprie competenze. Sono aperti all'apprendimento e motivati ad esplorare nuove applicazioni nella vita quotidiana. -
"Esperti Teorici" (22%)
Questi giovani si distinguono per il loro alto livello di informazione e fiducia nelle capacità decisionali dell'A.I. Pur conoscendo molto bene la tecnologia, la usano meno rispetto ad altri cluster, mantenendo un approccio analitico e teorico piuttosto che pratico. Hanno una forte fiducia nelle decisioni automatizzate, ma non considerano l’A.I. una parte fondamentale della loro vita quotidiana. -
"Efficienti a tutti i Costi" (35%)
Questo gruppo vede l'A.I. come uno strumento essenziale per risparmiare tempo e semplificare la vita. Per loro, l'A.I. è sinonimo di efficienza. Non sono particolarmente interessati a capire il funzionamento dell'A.I., ma apprezzano i benefici che porta in termini di ottimizzazione delle attività quotidiane. Utilizzano l'A.I. in modo pragmatico, senza concentrarsi troppo sui dettagli tecnici.